La manutenzione delle caldaie deve avvenire ad intervalli regolari, rispettando le indicazioni della casa produttrice presenti nel libretto del proprio dispositivo, infatti non sempre deve essere eseguita ogni anno, anche se nella maggior parte dei casi è così.

I controlli della caldaia però non si limitano a questo, infatti la legge prescrive di effettuare il ‘controllo fumi’ ogni due o quattro anni a seconda dei casi e dei tipi di impianto adottati. É importante leggere il libretto della caldaia così da verificare quando effettivamente è necessario revisionare la macchina, in quanto spesso dei tecnici poco seri possono consigliare un controllo annuale anche quando ciò non è realmente utile, così da ottenere un guadagno maggiore.

Interventi di manutenzione ordinaria

Le precauzioni ordinarie che riguardano la caldaia e la relativa regolamentazione legislativa sono finalizzate innanzitutto a garantire la sicurezza delle persone e delle cose. Infatti le caldaie che non ricevono adeguata manutenzione sono molto rischiose per l’incolumità di tutti coloro che si trovano nelle vicinanze, in quanto se non vengono presi provvedimenti ed eseguiti puntualmente tutti i cicli di pulizia e manutenzione questi dispositivi vanno incontro a certi problemi di funzionamento più o meno rilevanti, che possono causare nei casi peggiori anche vere e proprie esplosioni estese. Per questo motivo la normativa obbliga all’esecuzione della manutenzione ordinaria e straordinaria, sebbene la scadenza viene stabilita soltanto dalle case produttrici in base al modello ed alle caratteristiche tecniche della macchina.

Per essere sicuri che la manutenzione venga eseguita correttamente, a regola d’arte ed a intervalli corretti, è bene affidarsi a tecnici professionisti qualificati e certificati, ma soprattutto di fiducia così da non incappare in gente malfidente. In ogni caso è bene informarsi in prima persona riguardo alle necessità tecniche dell’impianto mediante l’apposito libretto d’istruzioni così da essere più consapevoli e meno soggetti a pareri interessati.

Informazioni sulla manutenzione ordinaria

La manutenzione costa in media intorno ai 90 euro, con possibilità di oscillazione dei prezzi abbastanza ridotta nell’ordine massimo di dieci euro. Questo costo viene sostenuto a chiamata del tecnico ed è relativo soltanto alla pulizia ed alla manutenzione ordinaria, mentre in caso di necessità di riparazione o sostituzione di componenti il relativo costo andrà sommato. Potrebbe risultare ‘fastidioso’ o poco economico eseguire la revisione prevista ma sarebbe sicuramente peggio se si dovesse affrontare un malfunzionamento o rottura della caldaia con la necessità di sostituirla integralmente.

Nell’individuazione del tecnico che ti eseguirà la manutenzione della caldaia dovrai verificare che egli sia abilitato e possieda le qualifiche necessarie per eseguire queste lavorazioni. Questo è importante sia in termini pratici, così che non rischi di compromettere la caldaia stessa, e sia in termini normativi in quanto egli è obbligato a mettere per iscritto le indicazioni tecniche per l’impianto, gli interventi eseguiti e la certificazione degli stessi.

Componenti oggetto di manutenzione

Durante il processo di revisione della caldaia vengono controllate praticamente tutte le componenti ed il tecnico verifica il buono stato generale, rilevando l’eventuale necessità di elementi che necessitano di sostituzione in quanto compromessi o rovinati. Le parti maggiormente usurate di solito sono le guarnizioni, i ventilatori, gli ugelli, la camera di combustione ed i gestori di pressione ed elettricità; non vanno trascurati neppure gli scambiatori di calore che sono soggetti all’azione ed all’erosione causata dal calcare contenuto nel fluido d’impianto adottato (acqua).

Per questo è necessario mettere in atto operazioni di controllo e pulizia delle serpentine, dello scarico fumi, della camera di combustione, verificando allo stesso tempo il corretto funzionamento delle componenti di regolazione e di sicurezza generale. L’utente dovrà segnalare al tecnico la presenza di eventuali anomalie così che egli possa individuarne le cause e trovare il giusto rimedio. Esempi comuni di malfunzionamenti evidenti sono le perdite d’acqua, la pressione troppo alta o troppo bassa, portata d’acqua alterata e temperature errate ed inefficienti. Quando si verificano i problemi esposti oppure veri e propri problemi fisici che causano rumori o altri malfunzionamenti è bene non continuare ad usare la caldaia e far intervenire quanto prima un esperto in materia, che potrà risolvere il problema con una manutenzione straordinaria.

Le disposizioni legislative

L’inquilino o il proprietario dell’immobile in cui è situato l’impianto di riscaldamento è responsabile della manutenzione ordinaria della caldaia ed avrà l’obbligo di ottemperare alle norme previste per garantire la massima sicurezza propria ed altrui. Ovviamente l’utente dovrà affidarsi ad un tecnico specializzato per interventi superiori alla semplice gestione come manutenzioni straordinarie ed ordinarie. I professionisti interverranno seguendo i puntuali protocolli previsti dalla legge e le indicazioni della casa produttrice presenti nel libretto d’istruzione; il tecnico interviene e rilascia un documento valido come certificazione firmato sotto la propria responsabilità professionale, documento pienamente valido legalmente.

La legge, come accennato in precedenza, lascia alle case produttrici ed ai diversi comuni l’onere di indicare agli utenti finali le modalità e le tempistiche di manutenzioni obbligatori e relativi controlli.
In ogni caso la materia legislativa prescrive che devono intervenire sulle macchine soltanto operatori qualificati ed abilitati per la manutenzione ed il controllo, così da ridurre il numero di danni accidentali o incidenti a vario titolo. Il tecnico eseguirà inoltre controlli riguardanti il buon funzionamento e l’efficienza energetica effettiva della caldaia, riportando tutti i rilievi e le sue considerazioni sul libretto di impianto e nella documentazione da lui predisposta e sottoscritta, come previsto dalla normativa vigente. Al cliente spetta una copia di tale documentazione da conservare ed esibire su richiesta degli organi preposti al controllo.

Tali documenti faranno da ‘cronistoria’ riguardo alla vita dell’impianto, così da poter confrontare anche i risultati delle verifiche in tema energetico, con le osservazioni ed i rilievi del caso, oltre all’indicazione delle date d’intervento e le prescrizioni per il cliente affinché venga garantita la sicurezza nell’utilizzo. Il professionista indicherà inoltre qual è la data prescritta per il prossimo controllo e sottoscriverà un report del controllo eseguito.

Libretto d’impianto

Il decreto ministeriale del 2014 prescrive l’obbligo che prevede un libretto per ogni caldaia installata ed estende tale obbligo anche alle componenti per il condizionamento. Lo stesso installatore ha il compito di redigere il libretto per l’impianto mentre per quelli già esistenti interverrà un tecnico in qualità di responsabile che redigerà la documentazione prevista dalla legge avendo cura di compilarla senza tralasciare alcun dettaglio tecnico e d’intervento.

Tale libretto funge da diario della macchina e dell’intero sistema di riscaldamento, descrivendo ogni passo dall’installazione agli interventi successivi, senza lasciare nulla al caso e dettagliando ogni singolo intervento. Questo è molto importante per poter ricostruire facilmente la sua storia anche in caso di cambio di tecnici o di responsabile dell’impianto.

Tali documenti devono essere conservati con cura e forniti in caso di controlli da parte del comune che ha l’onere del controllo; è bene fare molta attenzione poiché in caso di assenza di manutenzione ordinaria o addirittura documentazione obbligatoria si va incontro a pesanti sanzioni economiche che partono dai cinquecento euro fino ai tremila, oltre ai grandi rischi in tema di sicurezza che si corrono per la proprià incolumità e quella altrui.

La documentazione, o più specificamente il libretto d’impianto, devono contenere delle voci stabilite dal ministero così da ottemperare a tutte le informazioni utili e necessarie. Ciò non toglie che comunque il libretto di ‘vecchia generazione’ deve essere comunque conservato e custodito con grande attenzione. Il modello di tale libretto è facilmente consultabile e scaricabile sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico.

Manutenzione: una scelta di buon senso

La manutenzione ordinaria della caldaia, così come per altri dispositivi, risulta spesso un compito molto noioso e costoso a cui ottemperare e per questo ne faremmo volentieri a meno; bisogna però capire che vi sono un lungo elenco di motivazioni che la rendono utile, importante e vantaggiosa, molto più rispetto agli oneri che essa comporta.

I vantaggi della manutenzione ordinaria sono:

  1. Sicurezza ed incolumità di persone e cose
  2. Responsabilità professionale del tecnico
  3. Maggiore durata del ciclo vitale della caldaia e dell’impianto
  4. Efficienza energetica maggiore
  5. Risparmio nei consumi.
  6. Pulizia dell’impianto e minore predisposizione ai danni
  7. Ottemperanza alle leggi e regolarità in caso di controlli comunali

Tutto ciò si traduce quasi sempre in risparmi economici nel tempo e riduzione degli interventi più drastici sul sistema, per questo motivo una revisione ordinaria è sempre così indispensabile ed importante, oltre ad evitarci eventuali multe o sanzioni.

La norma disciplina inoltre i controlli e le scadenze riguardanti l’efficienza dell’impianto; tali incombenze sono variabili a seconda del tipo di sistema e al combustibile primario adottato.

In generale si può dire che i controlli devono avvenire:

  • Ogni due anni per gli impianti domestici a combustibile solido o liquido, con potenza tra i dieci ed i cento chilowatt.
  • Ogni quattro anni per gli impianti alimentati a gas che rientrano nel medesimo range di potenza.
  • I termini di legge vengono dimezzati in caso di impianti superiori ai cento kw di potenza.

Il consiglio è comunque di informarti presso lo sportello apposito del tuo comune o sul relativo sito internet in quanto le norme possono variare da regione a regione ed in base all’estensione del comune.