Per approfondire il mondo delle caldaie a gas è necessario esaminare le principali caratteristiche e differenze tra i vari tipi, che siano tradizionali o a condensazione.

Innanzitutto è bene trattare distintamente le caldaie a gas per le singole abitazioni e quelle centralizzate dei condomini.

Caldaia a metano e GPL

La prima differenza tra le caldaie a gas è riscontrabile in base al combustibile usato; i principali tipi di gas adoperati sono il metano e il gas propano liquido, comunemente chiamato GPL. Questi gas non differiscono in maniera rilevante con riferimento al rendimento, alle caratteristiche, alle spese gestionali e ad altri aspetti.

Nonostante questo è da tenere presente il fatto che il metano sia il gas più diffuso in ambienti domestici e per questo le caldaie a gas presenti sul mercato sono in grado di essere alimentate da esso. Il GPL è invece leggermente meno diffuso, soprattutto perché non veniva impiegato spesso in passato e quindi è necessario dotarsi di caldaie che prevedano già l’alimentazione mediante questo tipo di carburante.

FiammaIn alternativa si può acquistare una caldaia classica, adattandola poi successivamente all’alimentazione GPL mediante l’installazione di kit aggiuntivi, a fronte di una spesa ridotta per l’alimentazione della caldaia. Per fare una scelta più consapevole è comunque bene informarsi preventivamente sulle caratteristiche in merito al carburante della caldaia oggetto d’attenzione così da essere coscienti se sarà adatta anche per il GPL.

Riscaldamento ed AQS

Un’altra discriminante tra le caldaie a gas è la produzione esclusiva di riscaldamento o combinata con la produzione di acqua calda sanitaria. Quelle destinate al solo riscaldamento sono caratterizzate da potenze inferiori; ciò è dovuto dal fatto che è la componente relativa alla produzione di acqua calda sanitaria che necessita di temperature e potenze superiori.

Si verifica una maggiore necessità di potenza poiché mentre nel riscaldamento l’acqua viene riscaldata gradualmente per poi restare nell’impianto, per la produzione di acqua calda sanitaria è necessaria una grande quantità di acqua calda da impiegare immediatamente. É quindi la velocità di riscaldamento dell’acqua a comportare un maggiore quantitativo di energia in breve tempo, che determina la maggiore potenza necessaria.

Le caldaie combinate presentano due principali tipologie: quelle chiamate comunemente istantanee che non prevedono un boiler di accumulo dell’ACS oppure lo prevedono in misura minima ed integrata, effettuando quindi il riscaldamento dell’acqua per le necessità dirette e momentanee, e quelle invece dotate di un boiler di accumulo di grandezza variabile, da poter essere posizionato indifferentemente all’interno o all’esterno in base al modello e che accumulano l’acqua calda preventivamente, così che essa sia disponibile subito in base alle esigenze e richieste.

Questa seconda soluzione, anche se risulta maggiormente ingombrante garantisce un comfort superiore, anche se i consumi possono crescere anch’essi in maniera direttamente proporzionale. In base a ciò è da tenere in considerazione che una eventuale quantità troppo esigua di acqua calda prodotta può rappresentare un ostacolo, in particolare quando la caldaia deve servire più punti e servizi contemporaneamente; in questo contesto una caldaia senza accumulo classica spesso non riesce a soddisfare efficacemente le troppe richieste multiple.

Recentemente però sono stati prodotti dei nuovi modelli di caldaia a gas sul mercato, queste sono di tipo combinato ed istantaneo e sebbene non godono di accumulo riescono a compensare con le grandi potenze caratteristiche (fino a 40 kW per quelle domestiche) producendo grandi quantità di acqua calda rapidamente ed in contemporanea anche su più punti come docce, vasche, etc.

Le caldaie a gas istantanee base, anche se in alcuni casi non prevedono la produzione di acqua calda sanitaria, possono essere connesse attraverso specifica predisposizione, ad un bollitore esterno che le rende del tutto assimilabili alle caldaie combinate con accumulo.

Per quanto concerne l’ACS in fase di acquisto e facendosi assistere dal rivenditore è bene verificare sulle schede tecniche:

  1. il tempo necessario per portare l’acqua ad una temperatura sufficiente
  2. il volume di acqua calda prodotta in continuità alla giusta temperatura
  3. la durata del il flusso d’acqua calda
  4. i punti che la caldaia riesce a servire allo stesso tempo
Caldaia con accumulo

Caldaia con accumulo

In base alle singole esigenze, si potranno scegliere soluzioni relative ad una caldaia combinata base, che non prevede accumulo o con un accumulo minimo, o una caldaia con un grosso serbatoio di accumulo (120 litri), o ancora una caldaia molto più potente, come quelle di ultima generazione.

Con riferimento all’accumulatore, è bene tener presente che può avere dimensioni molto variabili; considerando quelli integrati, la loro dimensione parte dai 3 litri, definiti ‘microaccumulo’, fino ad un massimo di 50-60. Le funzioni svolte sono variabili tra loro poiché nel primo caso l’acqua calda accumulata è utile per una disponibilità immediata, senza dover attendere che venga riscaldata, nel secondo caso invece è possibile servire almeno due docce che funzionano allo stesso tempo che al contrario, con una caldaia istantanea media, causerebbero difficoltà nel rifornimento.

Gli accumulatori esterni prevedono una capienza che può raggiungere e superare il centinaio di litri. Solitamente comunque per uso domestico vengono usati gli accumulatori interni alla caldaia, seppur di dimensioni ridotte, così da evitare sia l’installazione di un altro apparecchio che richiede un ulteriore spazio di collocazione. Gli accumulatori esterni trovano maggiore impiego ed utilità quando viene usato un sistema ibrido, per esempio combinato di caldaia a gas ed impianto solare, che si occupano con sistemi diversi di contribuire a riscaldare l’acqua in base al bisogno e alla disponibilità.

Ai giorni nostri si sta diffondendo sempre maggiormente la tecnologia dell’accumulo a strati, che si avvale delle proprietà della stratificazione termica dell’acqua al fine di raggiungere prestazioni migliori e rendimenti più elevati. Questo tipo di accumulo a strati è attualmente maggiormente impiegato negli accumulatori esterni, infatti la sua attuazione iniziale proviene proprio dagli accumulatori per impianti solari. Recentemente alcune case produttrici hanno cominciato ad integrarli anche ad alcuni modelli di caldaie a gas, che sono caratterizzati da performance più evolute ed avanzate in confronto a quelle che prevedono l’accumulo integrato tradizionale.

Le caldaie a gas in vendita vengono classificate in due tipologie in base al tipo di isolamento della camera di combustione. Quelle a camera aperta sono caratterizzate da una camera di combustione della caldaia a contatto diretto con l’ambiente; mediante questo sistema l’ossigeno utile per la combustione viene ottenuto direttamente dall’ambiente stesso in cui la caldaia si trova; questo comporta l’impossibilità d’impiego all’interno di ambienti ristretti ed abitati. Per questo motivo le caldaie a camera aperta vengono posizionate quasi esclusivamente in ambienti che prevedono un’importante aerazione così da non incappare in rischi e garantire la sicurezza degli abitanti.

Le caldaie a camera stagna invece presentano una camera di combustione completamente isolata dall’esterno, in questa situazione la necessità primaria per il funzionamento del sistema è l’approvvigionamento dell’ossigeno indispensabile per la combustione. Si ovvia a questo quesito con l’uso del tiraggio forzato, che prevede un tubo proveniente dall’esterno dal quale passa l’aria necessaria alla combustione in maniera forzata mediante l’uso di ventole alimentate in modo elettrico previste all’interno della caldaia stessa. I suoi bassi requisiti tecnici e pratici rendono le caldaie a camera stagna impiegabili nella maggior parte delle situazioni, anche negli ambienti di ridotte dimensioni ed adibiti ad abitazione, senza rischi apprezzabili riguardo alla sicurezza.

Le attuali normative europee prevedono come uniche caldaie a camera stagna quelle di tipo ‘a condensazione’. Proprio in virtù di questo e del fatto che quelle più utilizzate nelle abitazioni sono a camera stagna, è facile prevedere che nei prossimi anni la maggior parte delle caldaie installate in casa saranno quelle a condensazione.

Molte delle caldaie a gas vendute prevedono l’attacco a muro, definito per l’appunto ‘murale’; la maggiore diffusione di questo tipo è dovuta alla facilità di collocamento rispetto a quelle ‘a basamento’, che necessitano della collocazione della caldaia a pavimento. Nell’uso comune e domestico questa tipologia non è quella preferita in quanto richiede maggiore spazio, ingombro e difficoltà di accesso e manutenzione comodi.

Caldaia a basamento

Caldaia a basamento

In ogni caso anche la caldaia a basamento presenta dei vantaggi, infatti di solito è composta da materiali più robusti, come ad esempio la ghisa, non avendo limiti riguardo al peso, a differenza di quella murale che a causa della sua collocazione a muro necessita di un contenimento dei pesi. La caldaia a basamento prevede anche che bollitore o accumulatore integrato sia in grado di raggiungere capacità superiori rispetto alle altre, grazie al maggior spazio in verticale disponibile per via della collocazione a terra.

Un’altra caratteristica migliore è il range di potenza superiore dalle caldaie a basamento presenti in commercio, che può raggiungere potenze nell’ordine dei Mw: queste vengono impiegate solitamente per caldaie adibite al riscaldamento di interi condomini. Comunque anche in casi minori, ad esempio con necessità di servire parecchi bagni contemporaneamente, come nelle ville plurifamigliari, le caldaie a basamento offrono un maggiore range di possibilità.

Oltre a queste distinzioni principali, sono presenti numerose altre caratteristiche, funzionalità e requisiti tecnici che distinguono e differenziano le varie caldaie; un’importante distinzione è ad esempio quella tra caldaie tradizionali e a condensazione.

Sono poi presenti altre discriminanti come la potenza della caldaia, il campo di modulazione, la parte elettronica, il tipo di bruciatore, le centraline integrate ed ulteriori aspetti minori.